[:it]Yangon – Giorno 2[:en]Yangon – Giorno 2[:pt]Yangon – Dia 2[:]
[:it]Sule Pagoda ♥ Downtown Yangon ♥ Chaukhtatgyi Temple ♥ Night Market
Abbiamo appuntamento con la guida alle 8:30, la giornata comincia presto, per poter approfittare delle ore più fresche. Visiteremo la Sule pagoda, che si trova a 20 minuti a piedi dal nostro hotel. Oggi abbiamo l’autista, ma in taxi non costerebbe più di Ks 2000.
Se avete visitato prima Shwedagon, Sule a confronto è minuscola e di meno impatto, senz’altro molto meno turistica ma con una struttura particolare (praticamente sotto la sua struttura c’è una piccola area commerciale); mi è piaciuta. L’ingresso costa Ks 3000 (2€) con diritto ad una salviettina per pulire i piedi.


La localizzazione della pagoda è proprio in centro città, con vista sul Municipio (City Hall), Monumento alla Indipendenza e Tribunale Supremo (un bellissimo palazzo stile coloniale) e circondata da grattacieli moderni. Il centro dove la venerabile Yangon si incontra con la giovane Yangon.

Uscendo dalla pagoda, tra il Maha Bandula Park dove si trova il Monumento alla Indipendenza eretto nel 1948 per sostituire la statua della regina Victoria, e il tribunale Supremo ci sono delle bancarelle dove mangiare. Troverete un po’ di tutto dal tipico piatto di collazione birmano, la mohinga, una zuppa di noodles e pesce gatto, verdure bollite, cipolle, gambo della pianta di banana, lime e probabilmente altre cose che non sono in grado di identificare, al Wet Thar Dote Htoe tradotto letteralmente pork on stick (maiale sul bastone). Qualunque parte del interno del maiale ma anche pelle e cartilagine, viene infilata nei bastoncino e cucinata su una stufa di carbone, in un pentolone di acqua di aspetto fangoso. Non ho avuto lo stomaco per provarlo ma lo trovi dappertutto e, secondo la nostra guida è una prelibatezza.
Ma secondo lui anche le cavallette sono una meraviglia (yummi…crispy)… da leccarsi i baffi!

Abbiamo però comprato le samose (alle 9:30 di mattino, un bel fritto è quello che si vuole) ed erano molto buone.
Da li ci siamo diretti alla Strand Road, al terminale dei ferry, facendo la strada dietro e parallela al Tribunale (Pansodan Street). In questa parte della città ci sono tantissimi palazzi del periodo coloniale molto belli ma, purtroppo quelli che non sono stati comprati ancora da una banca o da qualche società sono molto rovinati.

Il Terminale dei Ferry di Pansodan, da dove arrivano i ferry che portano chi viene a lavorare dalla periferia in centro città, non ha niente di interessante. C’è un mercato di verdure, frutta, carne, pesce ecc. ma è una zona abbastanza trasandata. Potete anche fare a meno.
Da li prendiamo la macchina e visitiamo la Saint Mary Cathedral, la più grande chiesa cattolica in Burma, che la nostra guida ci teneva a mostrarci. E’ di fatto molto bella, anche se molto meno dorata delle pagoda.

Da li prendiamo la macchina e ci avviamo verso il Chaukhtatgyi Temple, famoso per il suo gigantesco Buddha sdraiato (65 metri di lunghezza e 16 metri di altezza). L’ingresso è libero e mezz’ora basta per fare il giro.

Potrete vedere la foto della statua originale, in una delle colonne a sinistra (verso la testa), imponente come l’attuale ma molto più brutta e con la testa dritta. Sul lato dei piedi del Buddha potete trovare un cartello che spiega il significato dei 108 segni distintivi sulle piante dei piedi del Buddha.
Li abbiamo trovato il nostro primo ‘fan group’. Un gruppetto di giovani che era più interessato a fare delle foto con noi che al Buddha. Anche se il turismo è ormai una realtà per loro gli stranieri sono ancora strani, come trovare qualcuno famoso per strada e ci chiedono spesso di fare delle foto (che dopo pubblicheranno su facebook di sicuro). D’altronde anche noi vogliamo fare delle foto con loro quindi è un win-win !

Dopo il photo shooting con i fans, siamo affamati (essere famosi è impegnativo) e ci avviamo verso il ristorante nella Bahan Township, molto vicino al tempio.
Non ho la più pallida idea di come si chiamasse il ristorante perché il nome era scritto solo in birmano, ma era frequentato da locali (noi eravamo gli unici stranieri) e si mangiava molto bene. E’ tipo un buffet, si sceglie solo il piatto principale e loro ti portano la zuppa, il riso e una serie di contorni, in omaggio. In 4 il conto è stato Ks 25’000 (17€).

Dopo pranzo torniamo al mercato Bogyoke per fare un po’ di shopping, A. si è finalmente convinto ad acquisire un longyi piuttosto che dover mettere un paio di braghe lunghe con il caldo che fa.
Verso le 17:30 passeggiata al Kandawgyi Lake. E’ un lago artificiale circondato da un parco dove è possibile percorrere una passerella lungo il lago. Molto suggestivo al tramonto, con la scintillante Shwegadon pagoda riflessa nelle sue acque, ma potrebbe essere tenuto un po’ meglio, la passerella in alcuni punti è talmente rovinata che hanno marcata con una X le assi dove non mettere i piedi.

Per accedere alla zona del Karaweik Palace si paga un biglietto (Ks 2000), è una zona un po’ più curata con dei ristoranti, zona giochi per bambini e, appunto, il Karaweik Palace.
E’ una enorme Royal Barge (chiatta) che al suo interno ospita sale per eventi, teatri e ristorante. Il ristorante è stile buffet con spettacoli tradizionali burmesi. Aperto dalle 18:00 alle 21:00, lo spettacolo inizia alle 18:30. Se si prenota entro le 16:00 il prezzo è di Ks 33’000 (23€), altrimenti Ks 37’000 (26€). E’ possibile anche solo visitarlo a Ks 35’000 (24€). Noi siamo arrivati alle 18:30 e quindi per cena eravamo già fuori orario e 24€ mi sono sembrati un po’ esagerati per un walk-in. Quindi abbiamo fatto le foto dal esterno e siamo andati a cena al Night market.
Prendiamo un taxi (Ks 2500) verso il Night Market (sulla Strand Road, più o meno all’altezza di Chinatown), un grande ristorante a cielo aperto. Stessa tecnica per scegliere la bancarella dove mangiare, giriamo un po’, guardiamo quelle che ci ispirano di più, sia per il cibo che per la gente.

Non ho piena conoscenza di tutto quello che ho mangiato ma includeva spiedini di diversi tipi, noodles, maiale fritto e radice di lotus grigliata (non è buona ne cattiva, un po’ anonimo come sapore, forse fritta è meglio). Abbiamo chiesto una birra e ce l’hanno portata involta in un sacco nero come se si trattasse di qualcosa di illegale. Abbiamo capito dopo dalla ragazza che mangiava accanto a noi che, teoricamente non te potrebbero vendere prima delle 21:00 (ed erano le 19:30). Ci siamo sentiti un po’ fuori legge ma vista la temperatura l’abbiamo bevuta lo stesso molto volentieri. Il tutto ci è costato Ks 7300 (5€).

Rientriamo in hotel a piedi, così assaporiamo Yangon by night prima di partire, la mattina dopo, per Bagan.[:en]Sule Pagoda ♥ Downtown Yangon ♥ Chaukhtatgyi Temple ♥ Night Market
Abbiamo appuntamento con la guida alle 8:30, la giornata comincia presto, per poter approfittare delle ore più fresche. Visiteremo la Sule pagoda, che si trova a 20 minuti a piedi dal nostro hotel. Oggi abbiamo l’autista, ma in taxi non costerebbe più di Ks 2000.
Se avete visitato prima Shwedagon, Sule a confronto è minuscola e di meno impatto, senz’altro molto meno turistica ma con una struttura particolare (praticamente sotto la sua struttura c’è una piccola area commerciale); mi è piaciuta. L’ingresso costa Ks 3000 (2€) con diritto ad una salviettina per pulire i piedi.


La localizzazione della pagoda è proprio in centro città, con vista sul Municipio (City Hall), Monumento alla Indipendenza e Tribunale Supremo (un bellissimo palazzo stile coloniale) e circondata da grattacieli moderni. Il centro dove la venerabile Yangon si incontra con la giovane Yangon.

Uscendo dalla pagoda, tra il Maha Bandula Park dove si trova il Monumento alla Indipendenza eretto nel 1948 per sostituire la statua della regina Victoria, e il tribunale Supremo ci sono delle bancarelle dove mangiare. Troverete un po’ di tutto dal tipico piatto di collazione birmano, la mohinga, una zuppa di noodles e pesce gatto, verdure bollite, cipolle, gambo della pianta di banana, lime e probabilmente altre cose che non sono in grado di identificare, al Wet Thar Dote Htoe tradotto letteralmente pork on stick (maiale sul bastone). Qualunque parte del interno del maiale ma anche pelle e cartilagine, viene infilata nei bastoncino e cucinata su una stufa di carbone, in un pentolone di acqua di aspetto fangoso. Non ho avuto lo stomaco per provarlo ma lo trovi dappertutto e, secondo la nostra guida è una prelibatezza.
Ma secondo lui anche le cavallette sono una meraviglia (yummi…crispy)… da leccarsi i baffi!

Abbiamo però comprato le samose (alle 9:30 di mattino, un bel fritto è quello che si vuole) ed erano molto buone.
Da li ci siamo diretti alla Strand Road, al terminale dei ferry, facendo la strada dietro e parallela al Tribunale (Pansodan Street). In questa parte della città ci sono tantissimi palazzi del periodo coloniale molto belli ma, purtroppo quelli che non sono stati comprati ancora da una banca o da qualche società sono molto rovinati.

Il Terminale dei Ferry di Pansodan, da dove arrivano i ferry che portano chi viene a lavorare dalla periferia in centro città, non ha niente di interessante. C’è un mercato di verdure, frutta, carne, pesce ecc. ma è una zona abbastanza trasandata. Potete anche fare a meno.
Da li prendiamo la macchina e visitiamo la Saint Mary Cathedral, la più grande chiesa cattolica in Burma, che la nostra guida ci teneva a mostrarci. E’ di fatto molto bella, anche se molto meno dorata delle pagoda.

Da li prendiamo la macchina e ci avviamo verso il Chaukhtatgyi Temple, famoso per il suo gigantesco Buddha sdraiato (65 metri di lunghezza e 16 metri di altezza). L’ingresso è libero e mezz’ora basta per fare il giro.

Potrete vedere la foto della statua originale, in una delle colonne a sinistra (verso la testa), imponente come l’attuale ma molto più brutta e con la testa dritta. Sul lato dei piedi del Buddha potete trovare un cartello che spiega il significato dei 108 segni distintivi sulle piante dei piedi del Buddha.
Li abbiamo trovato il nostro primo ‘fan group’. Un gruppetto di giovani che era più interessato a fare delle foto con noi che al Buddha. Anche se il turismo è ormai una realtà per loro gli stranieri sono ancora strani, come trovare qualcuno famoso per strada e ci chiedono spesso di fare delle foto (che dopo pubblicheranno su facebook di sicuro). D’altronde anche noi vogliamo fare delle foto con loro quindi è un win-win !

Dopo il photo shooting con i fans, siamo affamati (essere famosi è impegnativo) e ci avviamo verso il ristorante nella Bahan Township, molto vicino al tempio.
Non ho la più pallida idea di come si chiamasse il ristorante perché il nome era scritto solo in birmano, ma era frequentato da locali (noi eravamo gli unici stranieri) e si mangiava molto bene. E’ tipo un buffet, si sceglie solo il piatto principale e loro ti portano la zuppa, il riso e una serie di contorni, in omaggio. In 4 il conto è stato Ks 25’000 (17€).

Dopo pranzo torniamo al mercato Bogyoke per fare un po’ di shopping, A. si è finalmente convinto ad acquisire un longyi piuttosto che dover mettere un paio di braghe lunghe con il caldo che fa.
Verso le 17:30 passeggiata al Kandawgyi Lake. E’ un lago artificiale circondato da un parco dove è possibile percorrere una passerella lungo il lago. Molto suggestivo al tramonto, con la scintillante Shwegadon pagoda riflessa nelle sue acque, ma potrebbe essere tenuto un po’ meglio, la passerella in alcuni punti è talmente rovinata che hanno marcata con una X le assi dove non mettere i piedi.

Per accedere alla zona del Karaweik Palace si paga un biglietto (Ks 2000), è una zona un po’ più curata con dei ristoranti, zona giochi per bambini e, appunto, il Karaweik Palace.
E’ una enorme Royal Barge (chiatta) che al suo interno ospita sale per eventi, teatri e ristorante. Il ristorante è stile buffet con spettacoli tradizionali burmesi. Aperto dalle 18:00 alle 21:00, lo spettacolo inizia alle 18:30. Se si prenota entro le 16:00 il prezzo è di Ks 33’000 (23€), altrimenti Ks 37’000 (26€). E’ possibile anche solo visitarlo a Ks 35’000 (24€). Noi siamo arrivati alle 18:30 e quindi per cena eravamo già fuori orario e 24€ mi sono sembrati un po’ esagerati per un walk-in. Quindi abbiamo fatto le foto dal esterno e siamo andati a cena al Night market.
Prendiamo un taxi (Ks 2500) verso il Night Market (sulla Strand Road, più o meno all’altezza di Chinatown), un grande ristorante a cielo aperto. Stessa tecnica per scegliere la bancarella dove mangiare, giriamo un po’, guardiamo quelle che ci ispirano di più, sia per il cibo che per la gente.

Non ho piena conoscenza di tutto quello che ho mangiato ma includeva spiedini di diversi tipi, noodles, maiale fritto e radice di lotus grigliata (non è buona ne cattiva, un po’ anonimo come sapore, forse fritta è meglio). Abbiamo chiesto una birra e ce l’hanno portata involta in un sacco nero come se si trattasse di qualcosa di illegale. Abbiamo capito dopo dalla ragazza che mangiava accanto a noi che, teoricamente non te potrebbero vendere prima delle 21:00 (ed erano le 19:30). Ci siamo sentiti un po’ fuori legge ma vista la temperatura l’abbiamo bevuta lo stesso molto volentieri. Il tutto ci è costato Ks 7300 (5€).

Rientriamo in hotel a piedi, così assaporiamo Yangon by night prima di partire, la mattina dopo, per Bagan.[:pt]Sule Pagoda ♥ Downtown Yangon ♥ Chaukhtatgyi Temple ♥ Night Market
Hoje temos encontro marcado com o nosso guia às 8:30, o dia começa cedo, para aproveitar das horas mais frescas.O plano é visitar a Sule pagoda, que fica a 20 minutos a pé do nosso hotel. Hoje temos o motorista, mas um táxi não custaria mais do que 2000 Ks.
Depois da visita a Shwedagon, em comparação Sule é minúscula, menos impressionante e certamente muito menos visitada, tem uma estrutura particular (praticamente sob sua estrutura, há uma pequena área de compras) mas é mais “pagoda de bairro” e eu gostei da visita. A entrada custa Ks 3000 (€ 2), com direito a toalhita para limpar os pés depois da visita.


A localização da pagoda é mesmo no centro da cidade, com vista para a Câmara Municipal (City Hall), para o Monumento à Independência e para o Supremo Tribunal (um belo edifício estilo colonial) e cercada de arranha-céus modernos. O centro onde a venerável Yangon encontra a moderna Yangon.

Saindo da pagoda entre o Parque Maha Bandula, onde se encontra o Monumento da Independência erguido em 1948 para substituir a estátua da rainha Victoria, e o Supremo Tribunal encontra-se um pequeno mercado de stree food. Encontra-se de tudo, desde o prato tradicional do pequeno almoço birmanês, a mohinga, uma sopa de noodles e peixe-gato, legumes cozidos, cebola, caule da planta de banana, limão e provavelmente outras coisas não identificáveis, ao Wet Thar Dote Htoe que se traduz, literalmente, pork on stick (carne de porco no espeto) e consiste em todas as partes do porco, carne mas também a pele interna e cartilagem, enfiadas em espetos e cozidas num fogão de carvão dentro uma panela de água lamacenta! Eu não tive estômago para experimentá-lo, mas encontra-se em todo o lado e de acordo com o nosso guia é uma iguaria.
Mas para o nosso guia também os gafanhotos são uma maravilha (yummi … crispy, dizia) … de fazer água na boca!

Ficamo-nos pelas chamuças (às 9h30, uma boa dose de frito é o que se precisa para enfrentar o dia!) e eram muito boas.
Dali seguimos para a Strand Road, para o terminal dos ferries, percorrendo a estrada por trás e paralela ao Tribunal (Pansodan Street). Nesta parte da cidade há muitos edifícios do período colonial muito bonitos mas infelizmente, aqueles que ainda não foram comprados por um banco ou alguma empresa privada, muito degradados.

O Terminal Marítimo de Pansodan, onde chegam os ferry que transportam quem vêm para trabalhar dos subúrbios ao centro da cidade, não tem nada interessante.Há um mercado de vegetais, frutas, carne, peixe, etc. mas é numa área bastante pobre. Honestamente, podem saltar esta etapa.
Dali, de carro, vamos visitar a Saint Mary Cathedral, a maior igreja católica na Birmânia, que nosso guia insistiu em mostrar-nos. É de facto muito bonita, embora muito menos dourada e muito mais sóbria que as pagodas.

Sempre de carro (felizmente con ar condicionado, visto que aquela hora o calor já se fazia sentir) dirigimo-nos ao Templo Chaukhtatgyi, famoso pela sua gigantesca estátua do Buda reclinado (65 metros de comprimento e 16 metros de altura).A entrada é gratuita e meia hora chega perfeitamente para a visita.

Pode-se ver a foto da estátua original, numa coluna à esquerda (no sentido da cabeça), imponente como a actual, mas muito mais feia e com a cabeça direita e não reclinada. Aos pés da estátua encontra-se uma placa explicando o significado das 108 marcas nas solas dos pés do Buda.
Ali encontrámos o nosso primeiro grupo de fãs. Um pequeno grupo de jovens que estava mais interessado em tirar fotos connosco que ao Buda. Embora o turismo tenha já uma presença importante no país, para os locais os estrangeiros ainda são estranhos, é como encontrar alguém famoso rua e muitas vezes querem tirar-nos fotos (que de seguida publicarão no Facebook com certeza). Por outro lado, também nós queremos tirar fotos com eles por isso é um win-win!
Após a sessão de fotos com os fãs, estamos com fome (ser famoso é exigente 🙂 ) e dirigimo-nos a um restaurante em Bahan Township, muito perto do templo.
Não tenho a menor idéia de como se chamava o restaurante porque o nome estava escrito só em birmanês, mas era frequentado só por locais (nós éramos os únicos estrangeiros) e comemos muito bem. É como um buffet, escolhe-se só o prato principal e tudo o resto (sopa, arroz e uma variedade de pratos) chega à mesa grátis. Em 4 pagámos Ks 25000 (17 €).

Depois do almoço, regressamos ao mercado Bogyoke para fazer umas compras. Finalmente o A. convenceu-se a comprar um longyi em vez de vestir um par de calças com o calor que fazia.
Por volta das 17:30 passeio ao Kandawgyi Lake. É um lago artificial cercado por um parque onde se pode passear num calçadão ao longo do lago. Muito impressionante ao pôr do sol, com a brilhante pagoda Shwegadon refletida nas suas águas, mas poderia ser mantido muito melhor, a passarela em alguns lugares é tão estragada que marcaram com um X as placas onde não colocar os pés (em vez de arranjá-las).
Atentos onde metem os pés! Kandawgyi LakePara entrar na área do Palácio de Karaweik paga-se um bilhete (Ks 2000), é uma área um pouco mais cuidada, com restaurantes, área de recreação infantil e, claro, o Palácio de Karaweik.
O Palácio é uma enorme Royal Barge (barcaça) e acolhe salas para eventos, teatros e restaurante. O restaurante é um buffet com espectáculo tradicional birmanês, aberto das 18:00 às 21:00, o show começa às 18:30. Se a reserva é feita antes da 16:00 o preço é Ks 33.000 (23 €), caso contrário Ks 37.000 (26 €). É possível visitar só o palácio por Ks 35.000 (24 €). Chegámos às 18:30, já tarde para o jantar e 24 € só para a visita pareceu-me exagerado. Tirámos fotos do lado de fora e fomos jantar ao Night Market.
Apanhamos um táxi (Ks 2500) para o Night Market (na Strand Road, mais ou menos à altura de Chinatown), um grande restaurante ao ar livre. Usamos sempre a mesma técnica para escolher a barraca onde comer, um passeio para ambientarmo-nos e procurar aqueles que nos inspiram mais, seja pela “montra” que pelos clientes.

Não tenho pleno conhecimento de tudo o que comi, mas incluiu espetos de diferentes tipos, noodles, carne de porco frita e raiz de lótus grelhado (não é bom nem mau, um pouco anónimo como sabor, talvez frito seja melhor). Pedimos uma cerveja e trouxeram-na embrulhada num saco preto como se fosse algo ilegal. Ppercebemos depois, porque nos explicou a rapariga que comia ao nosso lado, que teoricamente não nos poderiam vender bebidas alcoólicas antes de 21:00 (e eram 19:30). Sentimo-nos um bocado fora da lei mas dada a temperatura bebemos na mesma e soube muito bem. Custo total: 7300 Ks (5 €).

Voltamos para o hotel a pé, para saborear Yangon by Night antes de partir na manhã seguinte para Bagan.[:]
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