Un’altra Paris
Non è la mia prima volta a Parigi e quindi in questa visita mi sono dedicata ad esplorare un’altra Parigi, lontana dai Champs Elysee e dal Louvre.
Arrivata venerdì sera a Charles de Gaulle, troppo tardi per prendere il treno ho fatto la mia prima esperienza con Uber (!) visto che costava meno del taxi (45€ contro 55€). Mi è piaciuta e infatti lo ho usato più volte durante questo weekend. Solo una avvertenza: scaricate l’app a casa perché serve un codice che inviano via sms, peccato che non riconosca il prefisso paese quindi se avete un telefono italiano e siete in Francia il sms vi arriverà al rientro.
35 minuti (alle 01:00 del mattino non c’è traffico) ed eravamo al Hotel Adèle & Jules, nel 9e arrondissement (rive droite, latto destro della Senna), un boutique hotel (di fatto sono 2 palazzi – Adele e, appunto, Jules). Noi eravamo all’ Adèle localizzato in un piccolo cortile molto tranquillo e con una super location (fermata metro più vicina è la Grands Boulevards, sulla linea 8). La stanza era molto bella, spaziosa (per i standard parigini) e confortevole.
Con tutte le patisserie e boulangerie che ci sono in questa città non mi sembrava il caso il avere la colazione in hotel. La mia scelta per la colazione è stata la Patisserie Boulangerie Libertè, nel 10eme arrondissement, 39 rue des Vinaigriers.

Questa piccola pasticceria di quartiere ha la particolarità di avere il laboratorio a vista e quindi possiamo vedere nascere i deliziosi crosissant au beurre (hummm) o il Tradition chocolat (un goloso pane di cioccolato) tra altre cose meravigliose. Ci sono massimo 10 posti a sedere ma in un bel giorno (non era il caso) prendete queste prelibatezze e fatte un bel picnic lungo il canale de Saint Martin (5 minuti a piedi).
La giornata di Sabato é stata dedicata alla “art du shopping” per grande gioia di A. che comunque mi ha stoicamente accompagnata.
Il primo stop è stato da Merci, nel Haut-Marais, 3e arrondissement (metro linea 8 – Saint-Sébastien – Froissart). Questo concept store ha un po’ di tutto, moda, decorazione, café, ristorante ed è anche a scopo solidale in quanto i profitti generati sono destinati ad un fondo (The endowment fund) per sostenere progetti educativi e di sviluppo nel Madagascar. Non potevo non contribuire, giusto?

L’Haut-Marais (come riferimento è la zona compressa tra la Place de la République e il Musée Picasso) era un perfetto sconosciuto per me (solitamente è quello più “in basso” – Le Marais – ad avere tutte le attenzioni) ma é stata una bella sorpresa con una grande quantità di ristoranti, boutique e gallerie d’art molto interessanti. Vale la pena perdersi ed è diventato uno dei miei quartieri favoriti. Se domani venissi a vivere a Parigi so dove cercare casa!

Acquisti (foto di Donata Wenders) + Street Art
Dopo un’intensa attività di shopping è giunta l’ora di pranzo. L’idea iniziale era andare al Breizh Café (109 Rue Vieille du Temple), famoso per le sue crepes) però arrivati li c’era da aspettare minimo 30 minuti. Erano le 14:00 e il tempo non era propriamente caldo per fare una coda di 30 minuti quindi … proverò queste famose crepes la prossima volta.
Finiamo per trovare Raw (57, Rue de Turenne) che, come il nome indica, è un ristorante di crudo.

Ci sono tartare di tutti i tipi, ceviche, vellutate, un bel menu vario e fantasioso. Noi abbiamo assaggiato la vellutata di topinambour con mousse di wasaby e crumble di coriandolo, la tartare di manzo con crema di tartufo e mango e la tartare di tonno con cetriolo, peperone, latte di cocco e lime!
Il concetto è quello di condividere quindi i piatti sono un po’ più piccoli di una normale porzione individuale ma ci hanno consigliato bene e siamo rimasti soddisfatti. Il posto non è enorme infatti per pranzo anche se era già tardi era comunque pieno. Per la cena è consigliabile prenotare.
Scendiamo la Rue de Turenne e al primo incrocio giriamo a destra (rue de Parc Royal), subito dopo a sinistra si trova la Rue de Sévigné dove si trovano tantissimi outlet ma anche altri negozi particolari come la Miel Factory (se vi piace tanto il miele).
Proseguendo sulla Rue de Sévigné si arriva alla molto commerciale Rue de Rivoli. Anche se è piena di negozi sono gli stessi che posso trovare a casa quindi non mi attira per niente, mi piacciono di più le piccole boutique locali. Comunque è il percorso più diretto per arrivare in zona Louvre. Dal ristorante, a Marais sono circa 30 minuti a piedi.
Ma noi non eravamo diretti al Louvre (ho già fatto visita altre volte alla signorina Monna Lisa) ma a un piccolo posto polveroso ma pieno di storia: La Galcante (52 Rue de l’Arbre Sec, tra la Rue de Rivoli e Rue de Saint Honoré).

Come loro stessi si definiscono “librairie spécialisée en presse ancienne”. Tutto quello che vedete è in vendita quindi potete scovare dei giornali, riviste, mappe, foto di anni e anni fa.

E come parlare di tour du shopping senza un passaggio per la lunga Rue de Saint Honoré? Da non confondere con la Faubourg Saint Honoré che è basicamente la continuazione della prima ma ancora più lussuosa. Anche se faubourg significa letteralmente sobborgo, è qui dove tutti i grandi marchi di lusso si concentrano. Ma a me interessava di più la meno lussuosa ma, secondo me più carina Saint Honoré. Vale la pena dare una occhiata alla piccola Astier di Villate (Rue de Saint Honoré 173, passa facilmente inosservata), famosa per le sue meravigliose e costosissime ceramiche e candele. Le porterei tutte a casa!

Nella romantica boutique Chemins Blancs ho trovato una giacca bellissima color melanzana! Non hanno solo vestiti, ma anche gioielli, borse ed altro. Impossibile non trovare qualcosa da portare a casa.
Questa volta non ci sono andata, ma da visita obbligatoria per qualunque fashionista è l’avveniristico concept store Colette. E in un giorno freddo e piovoso cosa c’è di meglio che una chocolat chaud (cioccolata calda) da Angelina (226 Rue de Tivoli)?
Invece volevo assolutamente andare allo showroom e al negozio di India Mahdavi che si trova nella riva sinistra della Senna, nel 7eme arrondissement. La fermata della metro più vicina è Solférino (linea 12). Adoro il suo stile di decorazione, le sue creazioni colorate delle forme audaci e visto che sto rinnovando la camera da letto quale migliore scusa per fare una visita? Lo showroom si trova al 3 Rue las Cases, invece un po’ più avanti (al 19) si trova il negozio degli accessori, dove si trovano cuscini, lampadari, ceramica ecc. La commessa è super simpatica e ci ha dato tutte le informazioni per poter fare l’ordine al rientro a casa (il mio lampadario da sogno non stava nella valigia!) Yeah!!
Rientriamo in zona hotel dove ho un’ultima commissione da fare: L’Appartment Sézane (1 Rue Saint-Fiacre). Conoscendo già questo marchio di pret-a-porter online ero curiosa di vedere il negozio ed era a 400 metri del mio hotel quindi perfetto! Il negozio funziona con un numero limitato di accessi che, a loro dire serve a rendere l’esperienza dello shopping più piacevole ed evitare l’affollamento all’interno Quindi se l’affluenza è troppa si deve fare la fila fuori. Io sono arrivata verso le 18:30 (chiude alle 20:00) e c’erano una decina di persone davanti a me, quindi ho fatto circa 10 minuti di coda. C’era comunque tanta gente dentro quindi non so se funziona realmente o è solo una questione di marketing. Il nome del negozio rispecchia il suo interno, sembra davvero un loft parigino, luminoso e molto femminile. Penso che sia davvero difficile uscire a mani vuote…sarà che sono un po’ shopaholic ma io non ci sono riuscita 🙂
Dopo questa esauriente giornata (ero più stanca che dopo la palestra) ci meritavamo un bel aperitivo al Madeleine (Boulevard de Bonne Nouvelle) in preparazione per la cena al L’Ecailler du Bistrot (22 Rue Paul Bert). Bisogna assolutamente prenotare e anche così dovete essere pronti ad aspettare, ma ne vale la pena. Si mangiano frutti di mare, crostacei, pesce. Noi abbiamo scelto il piatto di crostacei che include ostriche, granchio, gamberetti, conchiglie, accompagnato da un Chablis Chantemerle. Estasi!

La Domenica è di cultura. Il museo scelto: Fondation Louis Vuitton. No, non è un mega negozio di Louis Vuitton, è un vero centro culturale. Progettato da Frank Gehry, ed aperto al publico il 27 Ottobre del 2014, è un palazzo delle forme audaci, coperto da grandi panelli di vetro e con la forma di una magnifica nave. Si trova immerso nel verde, nel Bois de Bologne quindi molto piacevole anche per fare una passeggiata: non era il caso questa domenica perché c’era il diluvio.

L’esposizione in corso era “Being Modern: MoMa a Paris” (fino al 5 Marzo 2018) dove erano presentate diverse opere solitamente esposte al MoMa a New York. Invece l’esposizione dedicata alla sua costruzione è permanente.

Noi siamo andati senza nessuna pianificazione quindi abbiamo camminato in mezzo al bosco con la pioggia perché non ci sono fermate della metro vicino (la più vicina è a 1 km). Sembrava strano che il Signor LV avesse previsto come unica soluzione una camminata in mezzo al bosco di 15 minuti! Abbiamo scoperto una volta arrivati li che c’è la navetta che parte dalla Place Charles de Gaulle (Arco del Trionfo per intenderci). La fermata è sulla Avenue di Friedland, proprio davanti alla uscita della metro (Etoile). Troverete tutta l’informazione qui.
Merita al meno 2 o 3 ore di visita. Tip: portatevi gli auricolari e scaricate la loro app, serve come audio guida.
Si torna in città per pranzo, nel Marais, e ci avviamo verso il quartiere ebraico, nella Rue de Rosiers al L’As du Fallafel (letteralmente l’asso del fallafel). Non è un posto segreto, penso che si trovi in ogni guida e la coda alla porta lo testimonia, ma vale la pena aspettare. Ci sono 2 code: una per sedersi dentro e una per il take away (più veloce) e l’ordine e il pagamento lo fai in mezzo alla strada. La specialità è, ovviamente, il fallafel: viene servito in un panino con pane pita farcito di verdura, melanzane, pomodori e ricoperto di hummus. Ma ci sono anche altre opzioni più carnivore se non vi piace la verdura.

Una passeggiata lungo la Rue di Rosiers con tanti negozi, pasticcerie e macellai ebraici completa questo viaggio. E’ tempo di andare in aeroporto e tornare a casa.
A bientôt Paris!
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