S nel Paese del Sol Levante

Il Giappone solo recentemente ha catturato la mia curiosità. Quando mi era venuta la voglia di conoscere l’Asia non avevo pensato al Giappone, quasi non fosse parte dell’Asia stessa, ma un Paese a sé stante. Da un paio d’anni ho cominciato ad interessarmi, spinta anche dalle descrizioni entusiaste di amici che lo avevano visitato: quindi si è messa in atto la macchina organizzatrice.

Come da tradizione e aiutata dal calendario festivo sono riuscita a ricavare una decina di giorni tra fine Aprile ed inizio Maggio, sempre troppo poco ma bisogna accontentarsi e trarre il massimo vantaggio.

Quindi a metà Marzo prenoto i voli (Venezia – Doha – Tokyo) e inizio la pianificazione convinta che questa volta di essermi mossa per tempo con l’organizzazione: mancavano quasi 2 mesi alla partenza, una vita praticamente. Invece scoprì che ero in grandissimo ritardo visto che alcuni blog / sites insistevano nell’affermare che un tale viaggio si organizza al meno con sei mesi di anticipo! Panico!

L’itinerario

La cosa più difficile è decidere l’itinerario, c’è sempre troppo da vedere e il tempo purtroppo è sempre limitato. Essendo la mia prima volta in Giappone avevo due punti fissi: Tokyo per la modernità e Kyoto per la tradizione. In più dopo un po’ di ricerca ho aggiunto qualche altra meta meno conosciuta: Naoshima e Kanazawa. Ho lasciato per il prossimo viaggio, ci sarà un ritorno, mete più ovvie come Osaka o Hiroshima.

Quindi l’itinerario finale è stato:

Tokyo (2 giorni)Kyoto (2 giorni)Naoshima (1 giorno)Kyoto (1 giorni)Kanazawa (1 giorno)Tokyo (1 giorni)Hakone (1 giorno)Tokyo (1 giorno)

Sembrerà un po’ strano questo andare e ritornare a Tokyo ma c’è un motivo: il costo degli alberghi. Inizialmente il piano era fare 5 giorni a Tokyo e ritornare alla fine perché il volo partiva da li. Però al momento della prenotazione degli hotel mi sono resa conto che pianificare la visita a Kyoto al di fuori del week end mi avrebbe consentito di risparmiare la metà sul costo degli Hotel.

Avere un’idea precisa dell’itinerario aiuta a fare un’altra scelta importante: come spostarsi. E anche qui il risparmio può essere significativo perché se è vero che il treno è senz’altro un mezzo fantastico per spostarsi in Giappone è altrettanto vero che i prezzi sono folli.

Quindi anche se pianificare qualunque cosa con sei mesi di anticipo non fa per me, devo ammettere che per un viaggio in Giappone va investito un po’ di tempo nell’organizzazione, a beneficio del portafoglio.

Come spostarsi

Il Giappone è mondialmente conosciuto per la sua linea ferroviaria ad alta velocità (shinkansen) e i suoi treni super veloci (bullet train). Ero incantata della loro puntualità al secondo e non solo dei treni ma di qualunque mezzo di trasporto. Mi sembrava di essere tornata in Svizzera, l’unico paese in Europa che assomiglia per questa ossessione per la puntualità che io adoro.

Quindi il treno è la forma migliore per spostarsi, ma non costa poco. Per fortuna esiste il Japan Rail Pass, JR Pass per gli amici. Anche questo non costa poco (218€+4€ spese di spedizione, per una validità di 7 giorni) ma vale la pena acquistarlo anche se si fa un solo viaggio di andata/ritorno da Tokyo a Kyoto. I conti li ho fatti e gli stessi spostamenti senza il JR Pass mi sarebbero costati 350€ quindi 130€ in più.

Se invece si visita solo una città non ha nessun senso acquistarlo, ci sono altre opzioni molto meno costose, e se la vostra destinazione si raggiunge solo con i treni Nozomi e Mizuho (i più veloci dei bullet trains), non vale la pena comprare il JR Pass perché non è valido in questi treni.

Il JR Pass non può essere acquistato in Giappone quindi è essenziale avere le idee chiare sugli spostamenti per poter decidere se l’acquisto vale la pena e per quanti giorni. Una volta attivo se lo può usare anche in alcune linee del treno a Tokyo.

Ho usato il sito Hyperdia sia per la pianificazione che per verificare i costi dei treni, c’è anche l’app, molto utile, ed ho acquistato il Rail Pass qui.

Il voucher mi è arrivato in 5 giorni insieme ad una user guide con tutte le informazioni necessarie. Attenzione a non dimenticarlo a casa altrimenti non vi daranno il rail pass. Una volta in Giappone ci sono, nelle diverse stazioni, gli uffici per convertire il voucher nel pass stesso. Vi chiederanno il passaporto e la data d’inizio dell’attivazione del Pass, che non potrà più essere cambiata.

Con il Rail Pass in mano potete prenotare i treni, consigliabile principalmente se viaggiate in alta stagione.

Consiglio: con l’utilizzo di Hyperdia decidete il percorso e scrivete treni e orari e con questo andate in stazione altrimenti passerete un bel po’ di tempo a cercare di farvi capire dal personale addetto alle prenotazioni. Sono gentilissimi ma la stragrande maggioranza non parla una parola d’inglese. Anche con il mio dettagliato file excel mi ci sono voluti 30 minuti per prenotare 5 treni! Le prenotazioni possono essere cambiate in qualsiasi momento prima della partenza.

Per le città la metro o l’autobus sono le opzioni migliori e si possono acquistare biglietti 24h o comprare delle carte pre-caricate (Pasmo o Suica). Io ho usato sempre i biglietti 24h /48 h (a Tokyo per esempio costavano tra i 1200 JPY a 1500 JPY (9,5€ – 12€)), le pre-caricate non sono scontate quindi non ho capito quale fosse il vantaggio.

Internet e telefono

Quando penso al Giappone penso alla Mecca della tecnologia, della modernità, patria dei mille gadgets di Hello Kitty e Company per telefoni dove essere collegati è più importante che respirare. E quindi, ho pensato, ci saranno certamente reti wifi super veloci dappertutto. Sbagliato. Anche se ci sono apparentemente tante rete wifi (della metro, del JR, del quartiere) non funzionano per nulla.

Quindi se non potete vivere senza ci sono 2 opzioni: o una sim dedicata o un router. Funzionano entrambi bene, il vantaggio del router è che più essere usufruito da più di un device.

In tutti gli aeroporti è possibile affittare un router o comprarsi un sim card solo per dati e se cercate in internet trovate diverse alternative.

Noi avevamo un router che mi è stato prestato da un collega giapponese e devo dire che ci ha veramente fatto comodo principalmente perché le mappe che si trovano nei centri d’informazione turistica sono molto scarse: è praticamente impossibile trovare una strada che non sia quella principale.

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